
Nel mondo degli affari legati all’antiquariato, le ceramiche italiane storiche rappresentano un settore in continua ascesa, capace di attirare investitori, collezionisti e appassionati da tutto il mondo. Secondo la Federazione Antiquari, alcune manifatture e tipologie di ceramiche prodotte in Italia nei secoli passati oggi valgono una fortuna, tanto da essere considerate veri e propri beni rifugio e ottime opportunità di investimento. In questo articolo scopriremo quali sono le quattro ceramiche italiane storiche più preziose e ricercate, analizzando le loro origini, le caratteristiche che le rendono uniche e i motivi per cui il loro valore continua a crescere sul mercato internazionale.
La maiolica di Faenza: l’eccellenza dell’arte ceramica rinascimentale
Faenza è universalmente riconosciuta come la patria della maiolica italiana. Sin dal Rinascimento, le botteghe di questa cittadina emiliana hanno prodotto manufatti di altissimo livello, esportati in tutta Europa e apprezzati dalle corti più raffinate. La maiolica di Faenza si distingue per la brillantezza degli smalti, la vivacità dei colori e la raffinatezza dei motivi decorativi, spesso ispirati all’arte classica e ai temi mitologici.

Tra le tipologie più ricercate spiccano i “compendiari”, decorati con pochi colori su fondo bianco e caratterizzati da una straordinaria eleganza formale. I piatti, le alzate e le ciotole prodotti tra il XV e il XVII secolo possono raggiungere oggi quotazioni da capogiro, soprattutto se in perfetto stato di conservazione e firmati dai maestri più noti dell’epoca.
Secondo la Federazione Antiquari, un piatto di Faenza originale del Cinquecento può valere da 10.000 fino a oltre 100.000 euro, a seconda della rarità, dello stato di conservazione e della provenienza. Gli esemplari appartenuti a famiglie nobili o documentati in antiche collezioni sono particolarmente ambiti e possono rappresentare un investimento sicuro nel tempo.
La ceramica di Deruta: colori vivaci e motivi rinascimentali
Deruta, in Umbria, è un altro centro ceramico di fama mondiale. Le sue ceramiche sono celebri per la ricchezza dei colori – in particolare il blu, il giallo e l’arancione – e per i motivi decorativi ispirati al Rinascimento italiano. I maestri derutesi seppero interpretare con originalità le influenze artistiche del loro tempo, dando vita a oggetti di uso quotidiano e decorativo di straordinaria bellezza.

Le maioliche di Deruta più ricercate sono quelle prodotte tra il XV e il XVI secolo, spesso caratterizzate da raffigurazioni di personaggi storici, stemmi araldici e scene allegoriche. Un’altra tipologia molto apprezzata è quella dei “Rafaellesche”, decorazioni ispirate agli affreschi di Raffaello e ai motivi grotteschi tipici della pittura rinascimentale.
Il mercato internazionale premia soprattutto i pezzi firmati e datati, provenienti da collezioni storiche o museali. I prezzi possono variare da alcune migliaia a decine di migliaia di euro per i pezzi più importanti. Gli esperti della Federazione Antiquari sottolineano come la domanda per la ceramica di Deruta sia in costante crescita, rendendola una delle migliori scelte per chi desidera investire nell’arte ceramica italiana.
La porcellana di Capodimonte: il lusso napoletano del Settecento
La porcellana di Capodimonte rappresenta il vertice del lusso e della raffinatezza nella produzione ceramica italiana. Nata nel 1743 per volere di Carlo di Borbone, re di Napoli, la Real Fabbrica di Capodimonte si impose rapidamente come una delle più importanti manifatture europee, capace di competere con le celebri porcellane di Meissen e Sèvres.

I servizi da tavola, le statuine e i vasi prodotti a Capodimonte sono famosi per la qualità della pasta porcellanata, la finezza dei dettagli e la delicatezza dei decori, spesso realizzati a mano da artisti di grande talento. Le opere settecentesche, in particolare quelle con il marchio della corona e la lettera “N”, sono oggi tra le più ricercate dagli antiquari e dai collezionisti di tutto il mondo.
Secondo la Federazione Antiquari, i prezzi delle porcellane di Capodimonte possono variare da 5.000 a oltre 200.000 euro per i pezzi più rari e importanti, come i grandi centrotavola o le statuine di soggetto mitologico. La presenza di documentazione storica che ne attesti la provenienza e l’autenticità rappresenta un ulteriore elemento di valore, capace di far lievitare ulteriormente le quotazioni.
La ceramica di Castelli: paesaggi e scene bibliche d’autore
Castelli, piccolo borgo abruzzese ai piedi del Gran Sasso, è famoso fin dal XVI secolo per la produzione di ceramiche artistiche di straordinaria qualità. La scuola di Castelli si distingue per le sue decorazioni pittoriche, spesso ispirate a paesaggi, scene bibliche e motivi naturalistici, eseguite con una tecnica raffinata che ricorda la pittura su tela.

I maestri ceramisti di Castelli, come Francesco Grue e Carlo Antonio Grue, hanno lasciato una traccia indelebile nella storia dell’arte italiana, creando piatti, vasi e mattonelle che oggi sono esposti nei più importanti musei del mondo. Le ceramiche di Castelli sono particolarmente apprezzate per la vivacità dei colori, la precisione del tratto e la profondità delle composizioni narrative.
Il valore delle ceramiche di Castelli può raggiungere cifre molto elevate, soprattutto per gli esemplari del Seicento e del Settecento in perfetto stato di conservazione. Secondo la Federazione Antiquari, un grande piatto firmato da uno dei grandi maestri può superare i 50.000 euro nelle aste internazionali, mentre le mattonelle e i pannelli decorativi di grandi dimensioni sono sempre più richiesti da collezionisti e designer d’interni di tutto il mondo.